Nasce il 12 giugno del 1898, da una modestissima famiglia, il padre era un artigiano, un ciabattino. Non ancora diciottenne, siamo nell’inverno del 1916, è arruolato nella fanteria ed inviato al fronte. Della dolorosissima e pericolosa esperienza bellica gli rimase un tardivo riconoscimento del titolo di cav. Di Vittorio Veneto, ottenuto il 4 marzo del 1970, una croce al merito ed una piccola e tardiva pensione. Con la firma dell’armistizio viene arruolato nella guardia regia, ed in essa milita sino al suo scioglimento voluto dal duce. La sua non adesione al fascismo gli causerà il mancato arruolamento nelle forze di polizia dell’epoca. Nel 1924 sposa sua cugina di I grado, Cianciotta Aurelia, profuga dall’Istria con tutta la sua famiglia con un matrimonio combinato dalle stesse, con l’intento di garantire un futuro in sicurezza alla disorientata Aurelia. Dalla loro unione nasce una prima figlia, Pupetta, che muore giovanissima a causa di una grave malformazione al cuore, ed Onofrio, nel 1930. Un gravissimo incidente sul lavoro, durante l’occupazione alleata, ed i successivi disastrosi interventi sanitari, lo renderanno inabile a qualsiasi attività lavoratrice, costringendolo alla immobilità ed a dipendere dall’aiuto costante dell’unico figlio. Una vita di stenti e privazioni illuminata solo dalla sua vena poetica e dalla sua incrollabile fede in Dio. Il nonno Angelo ci lasciò silenziosamente il 30/12/1978.