“In un mondo dove regna sovrano il “dio” denaro, interfacciarsi con una realtà opposta, con uomini che operano principalmente per passione,
diventa un’eccellente testimonianza di lealtà.
Se a quegli uomini aggiungi determinazione, professionalità e competenza,
la testimonianza assume la granitica forma della vittoria.
Chi opera onestamente e con umiltà, per la divulgazione della cultura, è destinato a diventare un preziosa gemma, nell’impoverito scenario del mondo.”
Un talento equivaleva al salario di seimila giornate di lavoro! Non è errato dire che un talento valeva un tesoro. Oggi, pur avendo perso il suo elevato potere d’ acquisto, “il talento” rimane comunque un dono: il dono di Dio all’ uomo. C’ è chi ha il talento della musica, chi delle lingue, chi della pittura, altri della scrittura e così via. Solitamente “il talento” si materializza attraverso qualsiasi forma d’ arte, si concretizza quando ci si esprime positivamente a vantaggio della comunità. Chiunque sia in possesso di “ talenti”, ha il dovere quindi di coltivarli con passione, di “spenderli” per arricchire il tessuto sociale. “A chiunque ha verrà dato…” sono un’ esortazione a fare, a vivere in pienezza, non da solo, ma in quel grande contesto che appartiene ad ognuno di noi: il mondo. Vivere con gli altri, immergendosi negli altri, senza distinzione di lingua, razza, colore o religione. Vivere e convivere, sentendosi parte integrante di un progetto più ampio di quello circoscritto soltanto al nostro cuore. Vivere insieme. A tal proposito gli uomini, si frequentano, si aggregano per condividere, raggiungere obiettivi comuni. A tal proposito nascono le Associazioni.
“Talenti Vesuviani”, si propone come volano per talenti intenzionati ad accrescere la passione per qualsiasi forma d’arte. L’ Associazione con sede in San Giorgio a Cremano, Napoli, si impone di non avere confini, di promuovere e considerare progetti artistici e culturali, che non siano strettamente legati a quella che fu la città del grande Massimo Troisi, ma che abbiano un raggio d’ azione quanto meno Nazionale. Nata quasi per scherzo, da un incontro tra due giornaliste, uno scrittore ed un impiegato comunale, lo scopo principale dell’ Associazione è quello di veicolare l’ arte e la cultura, verso il sentiero Principe nella vita di un uomo: la solidarietà. Fermarsi e tendere la mano a chi magari resta indietro, è il dovere di ognuno di noi. Sostanzialmente si nasce “ per stare nel mezzo”, ci sarà sempre qualcuno più indietro, ma anche molti più avanti di noi, bisogna vivere a braccia aperte. L’ egoismo è l’ elemento principale di distruzione, è l’ eccellente sfumatura della prevaricazione, è un “ elemento” da congelare di questo sono fermamente convinti i Soci Fondatori, Angela, Carlo, Luisa, Salvatore, Serena, Vincenzo. Un’ Associazione non è il privilegio di pochi, è sostanzialmente il vantaggio di tutti, anche per coloro che non sono parte attiva. Come si fa a congelare l’egoismo?