Sono Giuseppe Terracciano, sono nato e vivo ad Acerra. Durante l’ultimo anno delle superiori ho cominciato a nutrire interesse per la poesia. Furono soprattutto autori come Montale, Ungaretti e Saba a ispirare in me la curiosità per il verso e a spingermi a cimentarmi nella scrittura di testi poetici. Ho anche avuto modo di pubblicare alcuni miei testi in una collana assieme ad altri giovani poeti. Abbastanza presto, però, il verso cominciò a starmi stretto; complice la lettura di alcuni autori come Lovecraft e Poe, iniziai a scrivere un racconto breve dell’orrore. In seguito mi avvicinai a generi meno spaventosi e più introspettivi: autori nostrani come Pirandello e Svevo mi hanno ispirato per le tematiche di spessore psicologico e per il loro stile di scrittura semplice e diretto. Fui poi folgorato da una rilettura de Il ritratto di Dorian Gray, che mi fece amare profondamente Oscar Wilde, del quale apprezzavo i temi, le atmosfere e i personaggi brillanti. La mia scrittura risente molto dell’influenza di questi autori. La realtà che vivo, e soprattutto quella che non vivo, è per me fonte di grande ispirazione. Non ho hobby particolari, ma mi piace leggere e, ovviamente, scrivere. Spero sempre che i miei testi sappiano intrattenere con leggerezza e divertire.