Sono nato nel bresciano, a Flero, il 15 marzo 1946, la mia famiglia si trasferì in Piemonte subito dopo la guerra. Frequentai il ginnasio al Cottolengo di Torino nella famiglia dei Tommasini. Quindi entrai nel seminario di Ivrea per il liceo e in quello interdiocesano di Vercelli per la teologia, venni ordinato prete nel 1971 a Fiorano Canavese. Mi venne, quindi, assegnata la cura della comunità di Bellavista, la cui composizione era formata da immigrati provenienti da tutta Italia. Interruppi per un anno la pastorale per vivere il Concilio dei giovani a Taizè, in cui mi si affidò il compito dell’ascolto. Tornato alla mia parrocchia, avendo frequentato nel frattempo il corso infermieristico, venni assunto come paramedico all’ospedale di Ivrea nel reparto di psichiatria. Mi licenziai dopo 7 anni per andare a servire, come infermiere, i feriti della guerra di Pol Pot nei campi profughi cambogiani, per partire, dopo tre mesi alla volta della missione in Brasile dove rimasi per 12 anni tra i contadini del Sertao. Ritornato in patria mi riconsegnarono la parrocchia del Sacro Cuore: una comunità popolosa che mi accompagnò sempre in tutte le mie vicende pastorali. Gli studi più fondanti della mia ricerca furono quelli fatti all’Università Urbaniana di Roma e in quella del CLAP (Centro Latino-Americano di Parapsicologia) a San Paolo in Brasile, studi che completarono quelli fatti con la gente e tra la gente più povera. Subentrati i problemi dell’età, vivo attualmente in casa con i miei familiari.