“Non è facile fare i conti, in termini specifici di lettu-ra, con un poeta così effusivo e così straripante come Nazario Pardini. Il quale dispone al proprio arco creativo di tante frecce che pare gli debbano sempre sfuggire di mano seguendo traiettorie autonome e imprevedibili. Ma in effetti non sfuggono. E alla fine si lasciano ricondurre nel quadro di fondamentale equilibrio di una complessità armonica e bilanciata, dove l’abbondanza impetuosa della versificazione pardi-niana risulta, (come ha scritto Floriano Romboli nella sua postfazione alla bella raccolta di fine secolo (e millennio) Alla volta di Leucade splendidamente edita da Mauro Baroni nella collana “Mediterranea”) in ultima analisi, rigorosa e intimamente sorvegliata alla luce di una sensibilità raffinata e profonda. ( …) Poi il tema dell’amore, in Pardini, è qualcosa che travalica il contingente umano, per estendersi a slanci iperbolici verso azzurri e slarghi di cieli che toccano quasi l’inarrivabile”.
Ho letto il libro che mi è stato inviato da un amico. E' interessante ed emozionante, soprattutto nelle poesie dove si attua una equivalenza fra natura e stati d'animo. Ma io credo che l'autore raggiunga il massimo del suo lirismo in Perdono padre, dove ho trovato versi che mi sono letti più di una volta, tanto mi sono piaciuti. Ed ancora in Alba: poesia di grande intensità emotiva, in endecasillabi prolungati in enjambement, che trasformano quasi in narrazione il contesto poetico. Autore, questo, di grande espressività, che sa rendere universali le vibrazioni personali e le vicissitudini soggettive.
Adriana