“De adventu veris” (l’arrivo della primavera, tradotto in latino da una mia vecchia amica), è una raccolta di poesie che definisco giovanili, scritte negli anni che frequentavo le superiori, poesie che invitano alla riflessione per la loro ermeticità, per il loro saper cogliere momenti di vita da me vissuti, il disagio di dover sorridere mentre scrivevo le fragilità che mi dettava l’anima affranta ancor più dalla morte di mia madre. La solitudine è sempre stata la mia fedele amica e grazie a lei che scrissi la mia prima poesia quando in un magnifico giorno di primavera mi rifugiai sulla spiaggia deserta della mia città e rimasi in silenzio a contemplare la voce delle onde e non mi accorgevo che stavano risvegliando l’io per indurlo a scrivere l’esperienza appena vissuta. Da allora aspettavo impaziente l’arrivo della primavera per ringraziare quel mare e ogni onda che si avvicinava alla riva la sfioravo per regalarle una semplice carezza.