”Forse rincaserà
l’anima mia in fuga negli abissi.
Ritornerà in prigione nel suo corpo,
riprenderà i suoi occhi per mirare
l’immensità del mare,
per pensare di nuovo che la vita
è quel fuscello breve che dimena
in un’immensità che ti rapina.”
In Azzardo dei confini la sezione più riuscita sia a livello lirico che formale è Elegie pisane, dove immagini di tempi passati ritornano fresche e rinnovate sorrette da una metrica robusta e estremamente musicale. Carlo
L'azzardo dei confini credo sia la migliore opera prodotta da Nazario pardini. Le poesie che più mi sono piaciute: "Il primo amore", "La vecchia zia", "Il profuno della giovinezza".
L'ultimo libro di Pardini mi ha veramente affascinato. Ci sono poesie di grande spessore lirico e coinvolgenti per la capacità di universalizzare i sentimenti personali.