I versi delle poesie raccolte nel presente volume, come già suggerisce il titolo, vogliono alludere alla vita che fluisce nel segreto delle cose create, di cui gran parte del suo manifestarsi sfugge al controllo razionale della ragione. Un costante flusso di energia creativa e rigeneratrice occulta che alimenta e muove tutta la vita apparente di cui l’uomo ne è spettatore, verso cui il poeta è attento ai segni di un linguaggio sempre nuovo e vivo, che va per simboli di quella che definisce: “Lingua al vaglio che vibra di una oscura materia sensitiva”, e di cui la stessa poesia dapprima sotterranea e misteriosa ne è l’emissario che rifluisce per divenire conoscenza, canto, armonia. Nella poesia di Salvatore Solarino, oltre al trasporto autobiografico e della vena amorosa della narrazione poetica, sono quindi prevalenti il valore che assumono gli elementi della natura come prorompente forza ispiratrice, la cui bellezza (oggi più che mai oltraggiata) lo redime e ne innalza lo spirito verso luoghi aconflittuali di visoni estatiche e sognanti della contemplazione poetica. E che a sua volta lo affranca e lo riscatta così dalla banalità del quotidiano, e dal disagio esistenziale vissuto all’interno dell’attuale era post-industriale e consumistica, i cui effetti negativi emergono dai suoi versi come note dolenti di una violenta degradazione del pianeta e dell’ambiente circostante, mentre egli si muove tra - “la sabbia sporca di nafta e polivinili sparsi/ come corpi stesi di vuoti a perdere”.