Il titolo e la foto di copertina sono metafora del contenuto: l’intimo reso pubblico. Il libro è un compendio di appunti di una vita, messi velleitariamente in versi, in brevi “aforismi” ed alcuni testi. Ci sono filastrocche, sfottò, epitaffi, ricordi di persone ignote, familiari, amici ed eventi, racconti di fantasia e pensieri a chi non c’è più; direi che è uno “Zibaldone” (con tutto il rispetto per il Leopardi neh!) anche disordinato, però forse è il termine che identifica umilmente la raccolta.