Prefazione: Domenico Rea. Queste liriche di Buontempo sono tutt’altro che facili. Sono poesie di un uomo che è il contrario di un letterato di professione. Buontempo scrive ciò che serve con quel minimo di letterario che per forza si nasconde in qualsiasi forma scritta. In questo senso il suo è quindi un caso; un caso perché ci fa assistere alla nascita spontanea delle parole disposte in forma di poesie; per cui si vede come la poesia sia difficile ad attuarsi e come tante volte non si scioglie liberamente sulla pagina, costretta, spesso, a essere enigmatica e quasi misteriosa...