Agonia di una mosca
Nel silenzio
di una notte qualsiasi,
dei tuoi passi sento il rumore.
Sai, il suono cambia di umore
quando tu ti allontani da me.
Non eri da sola,
io nemmeno ti chiamo,
non saprei cosa dire.
Nemmeno ti tendo la mano,
un inutile gesto.
Ti guardo andare lontano.
Ti confondo con un paracarro,
un segnale stradale,
un riccio che attraversa la strada
e si perde in un campo di grano.
Abbasso lo sguardo
sconfitto.
L’asfalto promuove il suo caldo,
nelle scarpe Nero Giardini
comprate dai marocchini
mi sudano i piedi.
Guardo l’ora nel Rolex fasullo,
C’è l’ora sbagliata
Forlani Claudio