Una raccolta sincera che si organizza a partire da una serie di elementi particolari di per sé intimi e pertanto autentici poiché sono il riflesso di un vissuto che è quello di chi scrive. Molti dei componimenti qui raccolti, che si compongono in vista di un afflato musicalmente poetico, presentano un versificare che in alcuni punti sfiora l’asintoto che contribuisce a rendere il tutto frammentario oltre che seducente. Schegge, frammenti, piccoli barlumi di un sentire più e più volte meditato; i componimenti si leggono in modo fluido e lineare, il verso è forte, breve e bene calibrato poiché esiste una verità del verso che con fare forte non meno che seducente emerge con decisione tra le pagine di questo libro che abilmente raccoglie poesie che hanno veramente qualcosa di notevole per forma e contenuto. I titoli sono richiami espliciti all’elemento motore come anche i versi nella loro frammentarietà sono il riflesso attivo di un unico argomento. I componimenti sono un richiamo infinito ad una verità imprescindibile dove lei è una costante dialettica che permette all’autore di chiarire se stesso, di conoscersi per meglio organizzare il suo stato d’animo. L’amore è verità, l’amore è terapia, l’amore è l’elemento teleologico che accresce lo spirito di chi lo contempla e/o esperisce. Un labirinto infinito che permette a chi vi entra di perdersi e poi di ritrovarsi alimentando un crescendo dinamico degno di nota. Una ricerca infinita verso la propria Arianna, Lesbia, Beatrice, Silvia, nomi infiniti che si susseguono ma che alla fine sono il simbolo un concetto essenziale, imperituro, che l’autore abilmente sintetizza senza mettere in mezzo altri nomi poiché l’amore di cui lui parla sintetizza tutti i nomi della storia.