«…“io non ho conosciuto le feste da bambina, le ho scoperte poi, per puro caso, per me il Natale era la possibilità di sfiorare le mani di mio padre quando mi passava una statuina da mettere nel presepe… dietro i miei “desideri buoni” c’era tutta la mia solitudine”…» La poesia di Sandra Vezzani contiene emozioni in libertà, dolore, che si trasforma in coraggio, consapevolezza, un percorso per rinascere, è il canto di una vita fatta di amori, amore verso se stessi, verso chi l’ha amata, a modo suo, o temuta, o scambiata. Scabra, dura, ironica, spoglia di rime o facili assonanze che ne avrebbero ammorbidito il passo spasmodico, la sua poesia trascrive l’esperienza di una donna che ha saputo abbracciare la condizione della solitudine e farne un provocatorio strumento di conoscenza e di avvicinamento alla vita, una donna che ostinatamente ha interrogato i suoi silenzi e a quel silenzio, a tratti doloroso, ha saputo dare un corpo: la parola poetica. ...Ma oggi è un giorno di festa, la caldaia della cucina ha ripreso a mettere in circolo aria calda nei termosifoni ,“l vuoto dentro” è diventato più sopportabile, l’incerto è più certo, e tra poco sarà di nuovo primavera e… ritorneranno i fiori…