I giorni passavano, le ore scandite dal ritmo delle stagioni passavano una in fila all’altra come vagoni di un treno. Andare, cercare, guardare, leggere, in un vortice si riunivano, sballottati a destra e a manca, tutti insieme davano voce ad un coro degno dei migliori teatri. Non dava pace quel coro, rinchiuso com’era in quel globo chiamato testa. Di testa in braccio, di braccio in mano, di mano in penna; uscirono! Selvagge parole in un caos assordante, alla rinfusa, pian pian acquietate dal tempo così si riunirono.