“Trenta notti allo specchio” è la sua seconda raccolta di poesie. Parla a sé e di sé di notte, soprattutto di notte, quando la tana degli specchi rinvia il suo profilo, in un’intimità che l’ora tarda dispensa. È colloquio intimo, sono discorsi che mai si perdono nel buio; se mai generano da questo, sono echi arcani ed arcaici, sono echi di voci sussurrate, mai urlate, che riposano nel suo profondo io fatto di sensibilità, di giorni dolorosi, di speranze improvvise.