Carlo Bellon ci diletta con una straordinaria raccolta di poesie dal titolo fin troppo eloquente: “Elogio al made in Italy”, in cui si prodiga, fin dalle prime righe, di tessere le lodi di importanti “Aziende Italiane”, note in tutto il mondo, quali Ferrari, Lamborghini, Mercegallia; a non dimenticare, Ferrero, Officine Panerai, Morellato, Prada, San Benedetto, Tod’s e molte altre ancora. Tanti e tali elogi compaiono in ordine alfabetico e rappresentano l’orgoglio del nostro bel Paese. Perciò, Bellon non ha potuto evitare di innalzare un’ode alle qualità di ciascuna, sottolineandone, in particolar modo, le peculiarità – ma, invero, unicità – dei prodotti. Di certo, non mancano riferimenti alla storia personale e ai valori dell’autore. L’opera si trasforma in un piccolo, prezioso compendio di storia dell’imprenditoria nostrana, in cui il lettore non può far a meno di cogliere, al di là di nozioni, la profonda gratitudine verso chi “ha saputo portare in luoghi lontani le tradizioni dell’Italia, rendendole famose ovunque”. Gli esempi, del resto, sono innumerevoli: oltre ai suddetti, non si può non ricordare Almaverde Bio, Balocco, Giovanni Rana, Parmigiano Reggiano, Nonno Nanni. Aziende che, oltre a valorizzare prodotti antichi, realizzati con ingredienti semplici e genuini, mostrano particolare attenzione al rispetto dell’ambiente, al fine di garantire le generazioni future. Poesie che rappresentano, dunque, lo “specchio di un’Italia vincente in ogni campo: dal cibo alla moda”. Un dovuto elogio al “made in Italy”, per evidenziare quanto di eccellente la nostra penisola ha saputo realizzare, così portando ai più alti livelli, oltre la produzione, la passione, la cultura, la creatività ed il perfezionismo.