Andrea Bonanno scrive che “Fresco mattino come la tua spalla” è: “un viaggio-ricognizione teso a evidenziare accenti, impressioni visive e uditive, gesti affettuosi ed amori nella luminosità di un paesaggio inebriante, scoprendo nelle piccole cose una segreta bellezza, che sa di un seducente miracolo” mentre Vincenzo Di Oronzo coglie che: “l’occhio mistico conduce il poeta in un sincretico precipizio, di innamoramento e vuoto… è con una figura estatica che Vincenzo Gasparro introduce nella sua opera poetica, la Taranta suicida, mentre si avvolge in un transfert di danza e di morte, davanti all’assenza del sacro nell’Occidente senza sete”. Mentre Giorgio Barberi Squarotti ha scritto: “La Sua poesia è straordinariamente complessa e profonda: visione, pensiero, mito e sacro sorreggono un discorso che aspira mirabilmente alla totalità, nel confronto con l’antichità e la modernità. “Mediterraneo” è un poemetto di stupenda bellezza e di intensissima verità”.