Riprendendo le parole di Dario Fo : “L’ironia non è sghignazzo”, questo mio libro di satire in poesia non vuole fare sghignazzare nessuno ma si aggancia al valore dalle parole che fanno meditare, riprendere significati e farli diventare anche un bel sorriso che è figlio della ragione, oggetto di cui, molto spesso, in quest’epoca, si ha necessità. D’altronde, come si può negare il contrario, davanti a scandali incredibili per il quali, il giornalismo nostrano ha fatto uso di epiteti legato anche al mondo dei fumetti, come, ad esempio, “er Batman” che, detto in romanesco, definisce uno che si appropriava di denaro pubblico, senza dimenticarsi di tutti gli altri compari coinvolti, dal mondo della politica a quello della chiesa ed anche della finanza. Mal il fatto è anche che noi esseri quotidiani abbiamo di che chiederci se e quanto ne siamo coinvolti quando chiediamo la raccomandazione al presunto potente o non vorremmo pagare delle tasse che vediamo come assurde o quando accettiamo di rientrare in un mondo fin troppo coperto dalla marmellata degli scandali definiti “fatti necessari per il benessere collettivo”, quando non lo sono affatto. E’ il senso della cruda realtà che mi ha fatto scegliere il titolo “La Baldoria” che, nel Medioevo, rappresentava la festa di Carnevale in cui si scalava lo scivoloso albero della cuccagna, per raggiungere il benessere lontano.