La poesia è solo un pugno di versi che dà un anima e un volto ad una bianca pagina e la rende immacolata, non ha la pretesa di cambiare o addolcire il mondo, lei è lì, vive nel suo anonimato. Dagli uomini può essere apprezzata o derisa, ma nel fluire della sua esistenza non ha mai conosciuto la banalità semmai, col silenzio, l’ha discostata. Io l’ho amata nel profondo delle sue viscere, ai miei occhi è apparsa libera e pura come l’anima immacolata. La poesia ha una sola domanda da lasciare in eredità ai suoi amanti: perché mi cercate! E' questo il destino di chi ha scelto una strada dove i lavori sono sempre in corso perché c’è sempre una falla da riparare; nelle sue profonde vene scorre l’arte senza catene e in fondo all’anima, forse, un po’ si duole. I poeti sono ladri che rubano le storie vissute da figuranti ignari. Ecco, io rubo le storie di vita, sono semplicemente un ladro di emozioni alla ricerca dell’ergastolo… per quante ne ho catturate. In questa semplice raccolta di poesie ho voluto dedicarne una alla storia degli 800 martiri di Otranto, la mia terra… un omaggio alla memoria di chi ha lottato con dignità e coraggio per proteggere la propria terra senza rinnegare la fede cristiana. Gli 800 martiri di Otranto furono decapitati il 14 Agosto del 1480 dai Turchi per aver, appunto, rifiutato la conversione all’Islam e alcuni resti, ancora oggi, sono custoditi nelle teche situate all’interno della cattedrale di Otranto… ma resteranno sempre vivi e presenti nei cuori degli OTRANTINI… e non solo.