Questo mio lavoro nasce da un’esperienza sentimentale per una donna che si chiama Yuliya. É una storia fatta di sguardi, di timori, di lettere, di regali, di batticuori, nella speranza ancora di una unione reale e completa. Io credo nell’amore eterno. Manca oggi nella mentalità media un’educazione sentimentale, estetica ed etica. La decadenza della civiltà occidentale è dovuta al suo individualismo esasperato, alla sua ricerca di profitto immediato, alla sua incapacità di reale cooperazione sociale e solidarietà. L’eredità della filosofia greca e del pensiero cristiano ha portato alla nascita della scienza moderna ma allo stesso tempo ha lasciato grandi lacune nella visione metafisica del mondo. Ragione e sentimento, scienza e fede, natura e cultura, società civile e società religiosa sono ancora separati e non vivono un rapporto armonioso. Il mio scritto può essere considerato un manifesto del neoromanticismo postmoderno, di una idealità che non vuole restare confinata nella fantasia e nella passione ma che si fa corpo e impegno nella storia reale ed è propedeutica per un discorso più dettagliato sui principi e sui sentimenti umani. L’amore unisce tutti i mondi dell’uomo: intellettuale, politico, economico, spirituale. I simboli che utilizzo nell’opera sono perlopiù naturali e rappresentano realtà spirituali. L’uomo è un essere simbolico; la rosa è un simbolo tradizionale di conoscenza elevata; l’ibis è simbolo dello spirito così come la colomba; la fenice rappresenta la rinascita spirituale; la farfalla simboleggia il cuore che vola libero sopra i pensieri; la luna è simbolo di luce interiore, il sole di conoscenza universale. “La bellezza salverà il mondo” dice Dostoevskij. La bellezza dell’arte, della verità, dell’amore.