Scritto a cominciare dal 2008 osservando e generalizzando la realtà concreta dei giovani e degli anziani in una provincia emiliana e l'inconsistenza dell’amore sentimento risibile e sprecato all’interno di microcosmi in disfacimento, putrefazione, decomposizione e autodistruzione che compongono la vasta metastasi della crisi morale del mondo contemporaneo. Si amava per sopravvivere a se stessi con la fame e la guerra, mentre si sopravvive per vantarsi con la crisi, per emergere contro chi aspira alla pace, al lavoro, alla giustizia, ai sentimenti e al sacro. Con la suprema benedizione del potere autoreferenziale integrato della società civile nella politica che celebra sé stessa.