L’autore inizia il suo percorso introspettivo fin dall’inizio con il titolo di copertina, spingendo il lettore a chiedersi se anche a lui è capitato di riflettere su temi affrontati nei suoi versi . La nuova raccolta di poesie, vuole infatti suscitare emozioni, pensieri; invitare a “reflèctere”, ovvero ripiegandosi su se stesso, offrire l’opportunità di cogliere nelle immagini della quotidianità, i sentimenti più profondi dell’essere umano. Saper essere in relazione dunque. Riverbera la profondità dell’anima come in uno specchio di acqua tranquilla e ne coglie le sonorità più delicate, eufoniche negli aspetti dell’amore e quelle più gravi del dolore per la perdita degli affetti più cari, della solitudine, dell’abbandono. Anche nei passi più irriverenti ed insoliti, emerge una profonda melanconia, un pessimismo vissuto con dolore da cui però si vuole avere la certezza della rinascita. Non è una raccolta “cacofonica”, ma nei mille colori che offre la vita, i versi si compongono come quadri, frutto di una esplosione del visibile. In tal modo si determina complicità tra autore e lettore che si trovano inevitabilmente a condividere e a “suonare” in religiosa intimità le stesse corde. L’ultima nota di provocazione: l’intenzionalità di porre il titolo alla fine dei versi, per invitare ad immedesimarsi nel contenuto, e suggellare “l’incontro” con un titolo. Lo scrittore attende in disparte… ed in punta di piedi mostra la sua sintesi.