I disegni che corredano questa raccolta di liriche sono di Enzo NATALE, pittore autodidatta buccinese appartenente ad un realismo puro. I ritratti, gli schizzi, in gran parte, raffigurano volti di donne che ci regalano soffi di fantasia, di sogno, di idealismo e l’autore, inconsapevolmente, smorza quella sua tendenza all’oggettività delle cose. L’artista, con i pastelli e in punta di matita disegna e abbozza figure che esaltano il tangibile mistero della vita e come lievi aquiloni punteggiano i versi del poeta. I visi, con le capigliature simili a riccioli che giocano col vento, irradiano luce di albe chiare, facendoci immaginare il lento ripetersi del crepuscolo mattutino. Le fisionomie somigliano a lune esitanti e silenziose che rischiarono le notti cupe riuscendo a farci superare l’eterno conflitto tra la mente ed il cuore. Il pittore, istintivamente, e proteso verso il sublime, cercando di imprigionare con garbo ma con mano ferma il bello ed il buono che contempla nei lunghi silenzi del malessere esistenziale L.M.