Giacomino è un tessuto umano morbido al tatto ed il suo arrivo è come una stagione, è un’armonia che non indaga, è l’occasione, è lui quel vento che nel sogno spiega al cuore adulto di Elisa come si fa a tornare bambini, ma così come per la rotazione terrestre, anche il girotondo delle parole si rivela incapace di sospendere il suo moto, perciò al risveglio l’unione notturna sfuma e nella diurna realtà essa resta solo accennata, sospesa nella carezza di due anime che s’incontrano in quella parola semplice, fatta di una stessa sillaba ripetuta due volte, ma poi subito spenta, trascinata altrove dalla corrente di un fiume che oppone la sua schiena muta alla faccia chiara della luna.